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I Cerchi nel Grano

Esiste un patto con i più fedeli telespettatori di Voyager, un patto che vogliamo rispettare.
Vi abbiamo promesso che in ogni nuova edizione di Voyager avremmo cercato di muovere un passo in più verso la soluzione dell'enigma dei Cerchi nel Grano, uno dei misteri più affascinanti che abbiamo vissuto insieme a voi.

Più diventano complessi i disegni che ogni anno compaiono - specialmente in Inghilterra - più le ipotesi che restano in piedi rimangono poche.

Quest'anno, però, non siamo in Inghilterra. Il nostro viaggio questa sera deve infatti partire da Cremona. Perché qui ci sono novità. È proprio nelle campagne intorno alla città del leggendario Stradivari, che questa notte potrebbe accadere qualcosa che dobbiamo assolutamente riprendere con le telecamere di Voyager. E vedere direttamente con i nostri occhi. Il viaggio sarà lungo e pieno di domande.

Nei nostri viaggi inglesi abbiamo parlato con uomini dei servizi segreti, perché pensiamo che per alcuni dei cerchi esaminati, la risposta potrebbe venire da tecnologie militari sconosciute, da armi provate segretamente. Mentre ci avviciniamo a quella che alcuni nostri informatori identificano come la soluzione finale, ricordiamo insieme le parole dei militari inglesi e italiani.

Il nostro sarà un vero esperimento scientifico. D'altronde i cerchi nel grano sono un vero rompicapo di fisica, chimica e biologia. Ripercorriamo i punti che più infiammano le dispute scientifiche mentre noi continuiamo ad avvicinarci al punto d'incontro. 

Tre sono i punti più controversi riguardo ciò che succede alle spighe di un cerchio nel grano. Il primo è il fatto che gli steli subiscono una sorta di  riscaldamento interno, come se qualcosa riscaldasse rapidamente i liquidi all'interno della pianta che si ammorbidisce e cade. Il vapore allora fuoriesce allungando i nodi o facendoli addirittura esplodere.
Il secondo punto riguarda minuscole particelle presenti in sottili polveri all'interno del cerchio: magnetite e biossido di silicio. La loro concentrazione e composizione non è compatibile con quella normalmente presente in un campo di grano.
Infine, le mosche: alcuni insetti sono stati ritrovati "fusi" agli steli, come in preda a uno spasmo, o addirittura esplosi. Forse vittima di un fungo, l'Entomophtora Muscae, o forse solo nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Anche in Italia, in campi come quelli che stiamo attraversando, non mancano le segnalazioni di misteriose formazioni nel grano che sono comparse nell'arco di una notte. Abbiamo cercato di capire tutto ciò che era umanamente possibile; facendo esaminare addirittura il DNA delle spighe che incontravamo nei nostri viaggi, intervistando scienziati, militari, esperti e uomini dei servizi segreti.

Ma questa sera incontriamo l'uomo che sostiene di avere la risposta definitiva all'enigma dei cerchi nel grano. Il suo nome è Matthew Williams.

Noi seguiremo tutto da qui e da lì. Tutto verrà registrato ma poi in montaggio accelereremo. Accenderemo la luce solo ogni... minuti, perché le luci possono interferire con la performance degli inglesi.

Siamo pronti ad affrontare la notte. Sperando che l'alba ci regali una nuova verità. Qui tra i tecnici e la squadra di Voyager, dopo tanti anni passati a caccia di risposte a misteri come quello dei cerchi nel grano, un po' d’emozione c'è. Vediamo cosa succede.
Azzeriamo i cronometri.... Via!

Abbiamo trascorso una notte al freddo per amore della verità e della conoscenza. Insieme abbiamo assistito in esclusiva assoluta a ciò che potrebbe spiegare il (50-99% a seconda di quanto ci convince). È vero, rimane ancora quel piccolo 1% di casi irrisolti. E c'è chi preferisce cercare la risposta alzando gli occhi al cielo e allo spazio più profondo.

Noi possiamo solo promettervi, ancora una volta, di continuare a rimanere "a caccia di riposte": il viaggio continua.

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